Avreste mai immaginato che un giorno avremmo avuto tutte le informazioni del mondo nel palmo della nostra mano? Accessibili magari con la nostra voce o con il tocco di un dito? Ebbene oggi viviamo proprio in quel futuro, dove tutto è disponibile e dove l’intelligenza artificiale ed il machine learning ci stanno portando sempre di più verso un’evoluzione velocissima.

Ognuno di noi sa fare qualcosa, bene o male, si potrebbe dire che abbiamo tutti modo sia di insegnare che di imparare dal mondo che ci circonda, d’altronde, se questi contenuti online sono disponibili è perché qualcuno ce li ha messi non trovi?

Ecco, oggi voglio condividere con voi proprio questo, la condivisione appunto, un aspetto che spesso ho ritrovato negli altri come un segno di debolezza, quando magari è proprio l’aspetto che mostra la debolezza della persona che se ne priva; mi spiego meglio: oggi se non condividiamo noi condividerà qualcun’altro, se una ricetta ce la teniamo stretta qualcun’altro la condividerà, spesso penso che il non voler condividere sia radicato nella paura di perdere quel vantaggio che abbiamo rispetto a chi non sa fare quella specifica cosa.

È la più grande stronzata che io abbia mai sentito, non condividere altrimenti veniamo superati, come se noi fossimo nati e cresciuti già pieni di informazioni e di sapere, come se nessuno abbia mai condiviso nulla con noi. La nostra posizione, in qualsiasi contesto si basa su quello che siamo, non solo su quello che sappiamo, condividere il nostro sapere non vuol dire per forza condividere la nostra esperienza, la nostra capacità di interpretare certe situazioni o altri aspetti che contribuiscono a formare la nostra persona, se decidete di non condividere con gli altri vi state soltanto allontanando dal gruppo, e sappiamo bene che è il gruppo a fare la forza, un singolo uomo da solo non può fare molto.

Condividere è parte integrante della nostra vita e quindi anche del nostro lavoro, insegnare quello che sappiamo ci permette di formare validi alleati, persone che ci rispettano e ci ammirano in un certo senso, persone grate per avergli dato la possibilità di apprendere qualcosa. Il web stà dimostrando sempre di più la veridicità di questa teoria, sono molti infatti i blogger ed influencer che accrescono il loro seguito grazie alla qualità dei contenuti che condividono.

Io stesso tengo sempre a cuore lo spiegare ai miei clienti certe questioni, non sono il tipo del “ si fa così punto” è bene che capiscano il perché di una certa azione, non abbiate paura che condividendo il vostro sapere possano superarvi nella posizione lavorativa o nella vita in generale, guardate la condivisione come un valore aggiunto, come la possibilità di raggiungere obiettivi più elevati rispetto a quelli che potremmo raggiungere da soli, io almeno la penso così, se la pensi diversamente oppure hai delle esperienze che dimostrano il contrario sentiti libero di scrivermi in privato per un confronto.

Uno dei tanti problemi che mi ha portato il “non” condividere per esempio sono i tempi di consegna, quando non condividevo informazioni con il cliente e mi limitavo ad eseguire la commissione senza spiegare i processi e gli sforzi necessari mi ritrovavo sempre con pretese di tempi di consegna assurde. Il classico cliente del “mi serviva ieri”, che ci uccide di lavoro e ci fa sacrificare tempo prezioso che avremmo volentieri dedicato ad altro, è un cliente ignorante, perché ignora cosa vuol dire fare una certa cosa, ma la colpa non è sua, è nostra! Perché non abbiamo mai condiviso con lui il nostro modo di lavorare.

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