Amiamo farci coccolare dalle macchine, dalla tecnologia, ci facciamo coccolare dagli assistant con la loro bella voce, godiamo dei controllo e dei comfort che le nostre macchine ci danno, viviamo avvolti dalla tecnologia e, anche se a volte sembriamo ignorare la cosa, adoriamo tutto quello che la tecnologia ci offre.

Ovviamente lo amiamo perché la tecnologia è prodotta dall’uomo per l’uomo, ogni prodotto è frutto di un hardware studiato appositamente per soddisfare un nostro bisogno, ed ogni hardware e gestito da un software che prende decisioni e da ordini alle varie componenti. PRENDE DECISIONI? DA ORDINI?

Esatto! la programmazione è un insieme di codici ed ordini che l’uomo mette all’interno del software, questi ordini vengono impartiti ovunque e per ogni cosa, tipo “accendi la spia quando finisce la benzina” oppure “suona se il sensore di movimento rileva qualcosa” oppure “stacca il frigo quando raggiunge la temperatura desiderata”

I software contengono al loro interno tutti questi comandi che vengono attivati o disattivati in base a degli eventi specifici, tutta farina del nostro sacco ovviamente, una macchina non può alzarsi una mattina e decidere di non segnalare l’esigenza di fare il pieno nonostante la benzina stia per finire, ha un comando specifico per quello, il bello viene quando quel comando non è più un comando, ma una possibile variante.

Fino a pochi anni fa la potenza di calcolo dei nostri hardware era infinitamente inferiore rispetto a quella di oggi, le macchine erano in grado di eseguire pochi “ragionamenti” e quindi erano “armate” di poche funzionalità, oggi invece possono addirittura apprendere da sole, inserendo nella loro memoria un determinato risultato e prendendolo in considerazione al verificarsi di un nuovo evento.

Ecco che subentra il machine learning, cioè la capacità automatica per le macchine di apprendere. Questo metodo è in realtà un insieme di tanti metodi, come la statistica, le reti neurali ed altre banche dell’ingegneria informatica, oggi le macchine fondamentalmente possono apprendere in due modi, il primo è creare una serie di varianti casuali fino ad ottenere il risultato desiderato e registrarlo come corretto, il secondo invece restringe le varianti da provare per imparare solo specifiche attività.

Questa tecnologia viene applicata e sviluppati nei settori più disparati, come ottimizzare i consumi nella domotica, oppure come aumentare le prestazioni alla guida, viene utilizzata anche nel marketing ovviamente, migliorando sempre di più l’efficacia della diffusione di un post, oppure come individuare il target migliore per una determinata campagna.

Come ha detto il Dott. Capirchio nella live fatta tempo fa che trovate sul mio catale youtube “I risultati di questi calcoli sono talmente complessi da seguire che spesso bisogna verificare la veridicità e fidarsi della macchina perché sarebbe impossibile ricontrollare il processo di calcolo, è così! Funziona! Lo dice la macchina!”

Insomma, le macchine stanno imparando sempre di più ad imparare, ma una cosa fondamentale da dire è che avranno sempre bisogno di una supervisione umana, in alcuni casi complessa in altri più semplice, questo influenzerà il nostro lavoro nei prossimi anni? ASSOLUTAMENTE SI! Sta a noi capire se aggirare la cosa, ignorarla o trarne vantaggio, ma ricordatevi che quando avrete deciso sarà già troppo tardi per stare al passo, non restate fermi sulle vostre e contattami per maggiori info.

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