“Provo compassione per quella persona” nel sentito comune questa frase indicherebbe che provo pietà per qualcuno, cioè che percepisco la sua sofferenza e me ne dispiaccio. In realtà è vero, è proprio questo il senso di quella frase, ma non è l’unico.

Il buddismo ci fa lavorare molto sulla compassione, ma a 360°, si perché compassione vuol dire “provare quello che provano gli altri”, sforzarsi di capire gli stati vitali di chi abbiamo di fronte, e quindi condividerne la gioia, le paure, i bisogni; aprirsi letteralmente a chi abbiamo di fronte.

Questo atteggiamento può cambiare la nostra esistenza e renderci senza dubbio persone migliori, più aperte; è vero che ci apre alle belle sensazioni tanto quanto alle brutte, ma non può esistere felicità senza un equilibrio tra le due cose quindi è giusto che sia così.

Sforzarsi di capire una persone ed i suoi sentimenti ci permette di capirla, per un brand il discorso è identico e la persona in questione si definisce target, cos’è il target?

Il target in genere è un gruppo di persone che hanno un comportamento d’acquisto in comune, cioè il brand in ottica di marketing tende a studiare e capire quale “persona tipo” usa il suo prodotto e cerca di migliorarlo secondo le sue esigenze, oltre che pubblicizzarlo con linguaggi e concetti a lui congeniali.

Il target è l’obiettivo da raggiungere in pratica, non è la semplice classica distinzione di sesso, età o geolocalizzazione; il motociclista è un target per un meccanico, un rappresentante anche, ma ha un comportamento d’acquisto differente.

Sviluppando compassione riuscirete a capire e differenziare i vostri gruppi di target, suddividendoli poi in categorie strutturate in funzione della vostra crescita aziendale, target su cui migliorare il servizi, target da ignorare per non perdere tempo e denaro, target da sfruttare per fare cassa e così via, vuoi sapere come fare? Approfondisci l’argomento acquistando la tua copia di Zen Marketing: come rendere felice la tua azienda, trovi tutto lì, è disponibile su Amazon in versione cartacea e digitale.

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